IMPARARE AD IMPARARE CON I GENI

IMPARARE AD IMPARARE CON I GENI

Proporre ai ragazzi i giochi Allenamente, da un anno a questa parte, è stata anche l’occasione per riflettere su cosa significhi potenziare il cervello, migliorare se stessi, e in qualche modo comprendere cosa significhi essere un genio. Come provare ad imparare ad imparare in modo coinvolgente e consapevole.

In questo senso, semplicemente possiamo dire che una parte della nostra riflessione si è orientata alla ricerca del genio che ognuno di noi ha dentro di se.

Ma come dice Eric Weiner, se tutti siamo geni, nessuno è un genio. In realtà è sicuramente più utile andare alla ricerca della genialità, del pensiero creativo, dell’idea innovativa, e per fare ciò possiamo allenare il nostro cervello, ottenendo risultati eccellenti, e solo alla fine di questo percorso possiamo con tranquillità semplificare dicendo che abbiamo scoperto il genio dentro di noi.

Di tutto ciò ne è la riprova il fatto che esistono geni che non hanno avuto grandi successi e allo stesso tempo menti “normali” che hanno trovato soluzioni che hanno cambiato la vita di tutti noi.

Il punto di vista dei ragazzi ci ha anche aiutato nella progettazione della nuova collana “Allenamente Genius”, con i primi due libri dedicati a Leonardo da Vinci e Sherlock Holmes. Il nostro obiettivo infatti non è quello di trasformarci in geni, semmai quello di provare a pensare ed allenare il cervello avendo come guida i grandi geni dell’umanità.

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Ci siamo resi conto in questo modo, che siamo andati alla radice del significato della parola Genius, che in latino significa “nume tutelare” o “protettore”, una guida per il nostro pensiero, un modello per il nostro stile di apprendimento. Seguendo questa idea abbiamo dedicato, in ogni libro, un capitolo all’apprendimento, a come il nostro cervello può imparare ad imparare, creare un metodo di studio e di lavoro, basandoci sull’esperienze di LeonardoSherlock.

L’apprendimento è sempre legato alla curiosità, come ha evidenziato Sara Sesia in un utilissimo articolo per il Domenicale del Sole 24 Ore, “Quella che ti permetterà, da oggi e per tutti gli anni che puoi immaginare, di tenere accesa, illuminata e viva la fiamma del pensiero. Tutti i cervelli tracciano delle strade nel mondo, ma quelli curiosi le rendono eterne”. I grandi geni sono l’esempio più evidente di mente curiosa, di un approccio ludico alla conoscenza.

Imparare giocando rimane sempre il fulcro principale della nostra proposta e riflessione, ci permette di avere idee e comportamenti geniali, di metterci alla prova, sfidare gli altri e soprattutto noi stessi.

Mi piace ribadire, che se c’è una cosa che accomuna tutte le menti geniali è la capacità di giocare, di riuscire a vedere il mondo da punti di vista differenti, di riconoscere che la fantasia è ancora più importante della conoscenza, come amava dire Einstein, grande appassionato di giochi, come ho potuto evidenziare in un post di qualche tempo fa e che invito a rileggere, per giocare insieme.

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