LUDOMASTRO FACTORY BOX – le scatole degli apprendimenti

LUDOMASTRO FACTORY BOX – le scatole degli apprendimenti

Da piccolo e anche oramai da adulto, lo ammetto, una delle cose che amo fare è quella di aprire le scatole di giochi da tavolo e scoprirne poco per volta il contenuto. 

La curiosità e la scoperta si alimentano a vicenda, aumentano la nostra voglia d’impegnarci per raggiungere un obiettivo, quindi sono in stretta correlazione con il livello di motivazione che è necessario al nostro cervello per compiere azioni funzionali all’apprendimento. Una scatola colma di materiali, libri, giochi da tavolo, mappe mentali, carte, immagini, oggetti ludici, è una miniera d’idee che si sviluppano attraverso il piacere della scoperta, del gioco e della narrazione.

Non è un caso se ritroviamo “la scatola” in una dimensione artistica, espressione di pensiero creativo e allo stesso tempo di raccolta delle idee. Pensiamo ad esempio alle scatole di Marcel Duchamp, che contengono appunti, le sue opere in miniatura, materiali utilizzati dall’artista, sono allo stesso tempo un museo portatile e uno strumento di studio e perché no, di gioco e creatività. Allo stesso modo alcune scatole gioco di Bruno Munari e di Enzo Mari, sono rappresentazione estetica, artistica, architettonica in miniatura, ma anche strumenti ideali per stimolare la creatività in modo divergente, passando costantemente attraverso punti di vista differenti, provocando azioni ludiche costanti e uniche.

La nostra idea di scatola è senza dubbio più semplice ed immediata, prima di tutto vuole essere un contenitore, uno spazio dove collocare libri, giochi e materiali vari.  Ma si tratta di una scatola che raccoglie elementi fisici, ma anche digitali, come video e incontri online, in modo da essere utilizzata con spunti e modalità differenti.
Ogni elemento che ne fa parte richiama uno dei temi che abbiamo scelto, sono in tutto quattro e rappresentano ciò che in questo periodo è, dal nostro punto di vista, una sorta di viaggio per formare teste ben fatte, come dice Edgar Morin.

La box nasce per le scuole e in generale per tutti i contesti di aggregazione educativa.
Avere una scatola con dentro tutti gli elementi fisici e formativi per creare un percorso con un gruppo di circa venti partecipanti, ci è sembrata una strada da percorrere.
Abbiamo provato a metterci nei panni dei formatori, docenti, educatori, bibliotecari, che ogni giorno incontrano bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
Le scatole poco per volta hanno preso vita, hanno iniziato a riempirsi di contenuti e di strumenti guida per i formatori, con la piena consapevolezza che ogni gruppo è diverso da un altro, che gli strumenti si debbano adattare, modificare, modellare al gruppo, che non esistono ricette definite per tutti, ma idee importanti da trasformare. 

La prima box su cui abbiamo lavorato è quella dedicata al mondo di Allenamente, con i libri dedicati alla conoscenza e al potenziamento delle capacità del cervello attraverso il gioco.

Ai libri abbiamo affiancato due giochi da tavolo che abbiamo creato appositamente per allenare l’osservazione, la memoria e la logica.
Il percorso continua con altri materiali pensati per inventare giochi allenamente, con una mappa da esplorare, con tanti spunti per i docenti e gli educatori.
La stessa scatola diventa una “Palestra Allenamente” grazie alla grafica esterna e ad alcuni elementi che la caratterizzano internamente.

 

La seconda box che abbiamo sviluppato è legata a un nuovo progetto: EYESCUBE, che in qualche modo è fratello del mondo di Allenamente, ma si concentra sullo sguardo, sulla vista, sia dal punto di vista scientifico che artistico.
Immaginate l’EYESCUBE come un cubo che su ogni faccia ha un potere, dipende da come lo ruoti alimenta la capacità di osservare le figure, di percepire con attenzione il mondo, di usare il nostro occhio interiore, di leggere un libro o un’opera d’arte, di usare la fotografia e la tecnologia, di scoprire l’importanza delle nostre reazioni immediate, quelle che chiamiamo a prima vista.
Anche in questa box, s’intrecciano materiali, libri e giochi. Da questo progetto, che vede la collaborazione dell’illustratore e formatore Santo Pappalardo,  è nata l’idea di trasformare la scatola da contenitore a contenuto. Diventa quindi un laboratorio attivo per alimentare attività legate allo sguardo e all’osservazione.

La terza box è per noi una sorta di ritorno alle origini, è un “Inventario dei giochi”, un contenitore di memoria ludica, un continuo stimolo a creare relazioni e incontri, cosa importante e fondamentale, soprattutto in un periodo storico come quello che stiamo vivendo.
É un viaggio nei giochi di una volta, ma anche in giochi moderni, da fare in casa, in classe o all’aperto, che hanno in comune l’uso di materiali sostenibili e facilmente recuperabili.
Ma hanno anche un occhio ai giochi da tavolo, nostra grande passione, attraverso un’idea che sta alla base del nostro lavoro, utilizzare giochi che possano generare nuove idee e nuovi punti di vista. Per questo abbiamo pensato a un gioco da tavolo che possa essere ampliato nelle regole, implementato e messo alla prova dai partecipanti.

Queste tre prime box, oltre a un modello comune di riferimento, a una metodologia di partecipazione attiva in cui, come diceva la Montessori, aiutiamo i bambini a fare da soli, hanno un altro filo che le lega, l’abbiamo chiamato PLAYSTEM.
Infatti tutte, seppur in modo non esclusivo, hanno delle caratteristiche che permettono di attraversare il mondo della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica, con l’aggiunta costante della lettera “A”, che ci porta nel mondo dell’arte.

L’ultima Box è quella forse più legata al nostro vissuto territoriale, emotivo, educativo, nel senso più ampio del termine. L’abbiamo dedicata a Falcone e Borsellino, all’idea che la memoria dei due magistrati debba essere sempre brace attiva, oggi ancora più di prima.
Che non possa essere solamente il nome di un aeroporto, di una strada, di una scuola.
Abbiamo pensato a un libro con 92 azioni, attività, giochi, racconti, che possano stimolare partecipazione e riflessione.
Nella box abbiamo inserito un gioco di narrazione per immagini, il cui titolo, “Non vedo, non sento, non parlo”, rappresenta ciò che di più è necessario combattere, la nostra incapacità di essere parte attiva nella vita di una comunità.
Qui, inoltre, riprendiamo l’idea di Duchamp, proponendo la trasformazione della scatola in un piccolo museo portatile.

La realizzazione di queste box è frutto di un percorso e di riflessioni che ci hanno accompagnato in questi ultimi due anni, è innegabile che la pandemia ci abbia fatto cambiare il modo d’incontrarci e in alcuni casi aperto nuovi mondi e ampliato le potenzialità delle attività online.
L’idea di portare il nostro metodo di lavoro in più classi, in più luoghi di aggregazione, in più biblioteche ci ha sempre stimolato, abbiamo sempre fatto tanta formazione per i formatori, con l’obiettivo di ampliare la base di fruitori di un metodo ludico.
Ora, con lo strumento dell’incontro online, possiamo anche realizzare ancora più possibilità d’incontro, che saranno spesso affiancate a incontri in presenza, con la nostra partecipazione ad eventi speciali e particolari.
Proviamo in questo modo ad attraversare il cambiamento, a cogliere nuove opportunità…ALLENAMENTE.

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